Giornata della Terra
La Carta della Terra come guida, la scuola un mezzo per un futuro più verde.
L’uomo è l’essere vivente che maggiormente sfrutta il pianeta Terra. Il suo continuo prelevare, produrre, scartare risorse sta causando danni che possiamo, dobbiamo impedire. L’ONU ci ha proposto una data, la scuola un mezzo.
Dal 22 aprile 1970, circa un miliardo di persone ogni anno partecipano alla Giornata della Terra, un evento che ci ricorda quanto il nostro Pianeta sia unico e prezioso.
In occasione di tale giornata, il nostro Istituto organizza una manifestazione che vede ragazzi di tutte le età, provenienti dai vari indirizzi, impegnati in progetti per mantenere viva l’attenzione sulle tematiche ambientali.
Tema centrale di quest’anno è stata la Carta della Terra, un testo approvato dall’UNESCO che definisce interdipendenti e indivisibili concetti come la protezione ambientale, i diritti umani, lo sviluppo umano equo e solidale, la pace. Essa si fonda su 4 pilastri: il rispetto e la cura della vita, l’integrità ecologica, la giustizia economica e sociale, la democrazia e la non violenza.
È proprio su tale documento che il 26 aprile 2018, nell’aula magna del liceo, noi studenti, insieme al Dirigente Scolastico e ai professori, seduti davanti ad uno schermo che proiettava i nostri lavori, abbiamo riflettuto. Questo pianeta è meraviglioso quanto fragile, e, nel corso della storia, l’uomo non ha fatto altro che violentarlo. I giovani hanno tra le mani un ecosistema in bilico, che oscilla tra la salvezza e la rovina. Sta a noi difenderlo e curarlo.
Ne sono ben consapevoli i ragazzi che, insieme alla professoressa Bruni, hanno simulato l’“effetto domino” negativo che agenti come l’inquinamento o il riscaldamento globale stanno causando. Ogni studente coinvolto, infatti, è entrato nell’aula magna con un tassello del domino, presentando l’agente negativo che raffigurava, e dopo averli posizionati l’uno dietro l’altro, l’ultimo è stato spinto, causando l’inevitabile reazione a catena. Un gesto semplice, ma di forte impatto.
Perché, dopotutto, il danneggiamento ambientale funziona esattamente così: non ci si rende conto del male che si provoca, se non a lungo andare, quando una catastrofe causerà l’altra, in una disastrosa e irreversibile escalation.
Ma i ragazzi del Peano-Rosa non ci stanno, decisi come sono a risollevare i tasselli del domino, utilizzando tutte quelle tecnologie finalizzate ad un futuro ecosostenibile.
Il primo passo? Conoscere i problemi del nostro Pianeta. A questo scopo, gli studenti sono stati invitati a sviluppare, ognuno per proprio conto,dei progetti, presentati poi nell’aula magna. Il 1°A si è occupato dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento del mare provocato dalla plastica, mostrando, tra l’altro, le crude immagini di una balena trovata in Norvegia con una trentina di sacchetti in plastica nello stomaco. Un gruppo di lavoro di 1°D e 1°E ha presentato in inglese il problema dell’inquinamento della plastica usa e getta, in particolare delle cannucce che possono danneggiare gli animali marini.
Proprio da queste sconfortanti realtà, ha preso avvio la presentazione a cura del Dott. Ottavio di Carlo dell’area marina protetta Torre del Cerrano.
Il 4°B ha approfondito le conseguenze dell’inquinamento da biossido di azoto, mentre le classi 1°H, 2°A ITE, 2°B, 3°B si sono occupate dei temi associati al “domino reversibile”: ciò che può portare alla conservazione di un ecosistema in equilibrio. Sono stati presentati temi come l’agricoltura biologica e l’importanza delle energie rinnovabili, mentre il 2°D ha realizzato una presentazione in francese per dimostrare la transnazionalità del problema.
È fondamentale che i giovani comprendano la gravità della situazione ambientale, ma allo stesso tempo che prendano coscienza del fatto che possiedono i mezzi necessari per creare un futuro eco-friendly. Si tratta di una lotta tra noi e l’inquinamento, e abbiamo i mezzi per vincerla.
Valeria Capuani Classe IVB